MicroMachines garage

Questa incarnazione mobile di Micro Machines non ha distrutto i nostri ricordi d’infanzia, e già questo è un grandissimo punto a suo favore considerando le tendenze degli ultimi anni. In realtà, i primi istanti di gioco rievocano, seppur in maniera digitale, quel divertimento genuino nel collezionare macchine che accomunava un’intera generazione di bambini.

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Lo scopo principale del titolo di Chillingo è proprio quello di raccogliere parti di veicolo dai pacchetti per sbloccare nuovi mezzi, con i quali sarà possibile gareggiare contro altri giocatori. I percorsi sono ambientati in luoghi reali e, soprattutto, familiari: banchi di scuola, cucine, stanze piene di giocattoli, insomma, posti in cui è facile immedesimarsi, e la peculiarità sta proprio nella grandezza degli oggetti a schermo, proporzionati alla ridotta dimensione delle Micro Machines.

Il gameplay si basa sul modello tipico del gioco di corse mobile di stampo arcade, ancor più semplificato per estendere al massimo il pubblico giocante: le interazioni sono ridotte all’osso, e sarà possibile direzionare l’auto con due pulsanti virtuali a schermo, e usare il potenziamento raccolto in gara tramite l’apposito tasto. Tutto sommato le semplici meccaniche sono funzionali al tipo di gioco, anche se ci sarebbe piaciuto avere un controllo maggiore nella sterzata.

Le gare durano massimo un paio di minuti e, purtroppo, possono essere affrontate esclusivamente online con altri giocatori attraverso il matchmaking. Effettivamente c’è la possibilità di giocare anche in multigiocatore locale con altri amici tramite bluetooth o Wi-Fi, ma le ricompense saranno limitate a dei punti per il club e poco più.

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A proposito di club: l’intero gioco è costruito su una base pesantemente social, perché non solo sarà possibile spedire regali agli amici, ma i giocatori potranno fondare dei veri e propri clan per raggranellare punti tutti insieme sotto un’unica causa. Alla fine di ogni settimana, a seconda dell’andamento del singolo giocatore e di tutto il club, si potrà scalare la rispettiva classifica e vincere gustose ricompense.

Pay-to-win?

In breve, le cose da fare non mancano affatto, e le tre modalità disponibili, unite alle costanti missioni giornaliere, aiutano a mantenere alto l’interesse, specie nei primi giorni di gioco. Se le semplici gare e l’eliminazione non presentano grandi novità ma svolgono egregiamente il loro mestiere, la battaglia presenta delle arene nelle quali darsele di santa ragione raccogliendo ogni sorta di diavoleria come mitragliatori, mine esplosive, martelli e persino il Cannone Nerf, la nota serie di armi giocattolo.

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Il grave problema del titolo è che, col passare del tempo, noterete come la sua impalcatura sia fortemente guidata dai numeri. In breve, ogni veicolo può essere potenziato sia nelle singole statistiche che nei potenziamenti unici che andranno a modificare alcune particolarità della vettura. Andando avanti, nonostante la divisione in serie dei vari giocattoli, il divario di potenza tra un mezzo e l’altro sarà talmente alto che il bilanciamento si spezzerà: l’esito di una gara sarà paragonabile a quella di un lancio di un dado, in cui i potenziamenti randomici raccolti in pista possono capovolgere l’andamento, e l’abilità personale del giocatore non svolgerà un ruolo centrale.

Inoltre, il matchmaking non sembra fare troppo affidamento sull’indicatore di potenza del veicolo e vi metterà sempre contro giocatori casuali, anche perché la ricerca è velocissima e pare non avere proprio il tempo materiale per impegnarsi nel ritrovamento di una sfida equilibrata. Chiaramente non possiamo vedere Micro Machines come un gioco competitivo, ma alcune accortezze avrebbero di sicuro valorizzato maggiormente l’esperienza.

Non è solo il bilanciamento a spiccare tra le problematiche del gioco: l’applicazione è farcita con meccaniche freemium, da abbonamenti Vip a pubblicità che aumentano le ricompense finali, per non parlare della presenza di un’opzione che consente di resuscitare pagando cinque unità di valuta premium.

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Tuttavia, Micro Machines può essere affrontato senza spendere un centesimo, visto che comunque il flusso di ricompense non è bloccato dai noiosi sistemi ad energia ormai noti sulla scena mobile, e il titolo riesce quindi a regalarvi tante ore di divertimento a costo zero. Collezionare giocattoli è spassoso, e la cornice audiovisiva è davvero accattivante, a partire dalla semplice realizzazione delle macchinine fino ad arrivare ai tracciati e all’interfaccia, ma è innegabile che la natura free-to-play sia ben radicata nell’impalcatura.

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